Quel tratto del litus italicum che Francesco Petrarca stimava degno di un canto immortale va famoso nel mondo col nome di Cinque Terre. E' questa una delle regioni più suggestive di tutta la Riviera Li gure, estesa tra la Punta del Mesco e la Punta di Montenero e comprendente cinque caratteristici pae si abbarbicati fra roccia e mare: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso. Alte, rocciose, per lo più impraticabili, le coste de le
Cinque Terre corrono quasi in linea retta, apren dosi solo in brevi e poco profonde insenature, in un degradare lievissimo di sporgenze e di rientranze sempre più trasparenti ed azzurre. Costruite come nidi di falco sui pendii delle montagne, dalle origini antichissime, le cinque borgate sorelle, attraversate un tempo soltanto dalla ferrovia, sono rimaste a lungo isolate, al centro di una na tura selvaggia ed incontaminata. Qui non è ancora giunto il turismo di massa, qui li nostro sguardo può ancora immergersi nei gorghi luminosi di un mare limpidissimo, o abbracciare immensi orizzonti dagli spalti rocciosi a picco sul mare. E sulle pareti di roccia, tagliate a gradinate dalla lunga e paziente opera dell'uomo, fino ad altezze ecce zionali, ci sono i famosi vigneti delle Cinque Terre, i cui vini, conosciuti fin dall'antichità, sono oggi noti in tutto il mondo. Riomaggiore II primo borgo delle Cinque Terre che incontriamo lungo il nostro itinerario è Riomaggiore, che la tra dizione vuole fondato nelI'VIII secolo da un gruppo di Achei, sfuggiti alle persecuzioni dell'imperatore Leone III. E' anche il borgo più famoso, e la sua fama è legata ai cento e cento dipinti e disegni che qui eseguì il granché macchiaiolo toscano Telemaco Signorini, e che ben presto esularono in ogni parte d'Europa. Così Riomaggiore fu conosciuto a Firenze come a Parigi, a Roma come a Londra. In alto sopra il paese, una gradinata interminabile conduce al santuario di Nostra Signora di Montenero, la patrona di Riomaggiore, la regina cui sono dedicati tutti gli antichi santuari delle Cinque Terre.
Manarola
Costruita su di un grande piedistallo roc cioso a picco sul mare, Manarola è, dice il Passagno, « Un paese di sogno e di leg gende », il più caratteristico borgo delle Cinque Terre. Le sue case, vivacemente colorate, sono accatastate una sull'altra. sull'orlo delle rocce strapiombanti in acqua, tutte con una terrazza, quasi sem pre pensile, spesso affacciata a perpen dicolo sul mare, in una posizione da ca pogiro. E sulle terrazze, in un tripudio di colori e di luce, fioriscono splendidi ge rani. Il porticciolo di Manarola è veramente sin golare: si tratta dì una piccola caletta ta gliata sulla roccia, dove le barche vengo no fatte scivolare a forza di braccia e quindi issate in alto, al riparo dai marosi. Un altro scorcio panoramico del borgo, ^ le cui case, dall'alto della rupe, si dilun gano scoscese fino alla riva. Ancora un tratto della Via dell'Amore, che conduce a Riomaggiore, e sullo sfondo il promontorio di Manarola.
Corniglia
E' l'unico borgo delle Cinque Terre, le cui case non siano lambite dalle acque. Sorge alla sommità di una rupe che domina il mare, da cui si diparte una lunga e ripida sca linata, che sale in alto, fino al paese. Di notevole interesse è la chiesa di San Pietro, eretta nel 1335 sulle rovine di un'altra più antica. La facciata presenta un portale ogivale e un rosone marmoreo, riccamente traforato, ope ra dei pistoiesi Matteo e Pietro da Campiglio, dei quali sono anche le statuette nella lunet ta del portale. Le aspre pendici che circondano Corniglia sono ricoperte di vigneti, che forniscono uva squisita e vini famosi, decantati dal Boccaccio e dal Petrarca. Tra le nude rocce, a picco sul mare, si aprono insenature incantevoli, dalle acque limpi dissime.
Vernazza
Situata di fronte a Monterosso e alla punta del Mesco, Vernazza, conserva, con le sovrastanti torri e fortezze dell'antica Repubblica, il caratteristico aspetto di bor go medioevale, e vanta le più remote tradizioni mari nare di tutte le Cinque Terre. Già alla fine dell'XI secolo partecipò alla secolare lotta tra Genova e Pisa e fu occupata nel 1166 dal Console Doria. Di notevole interesse è la parrocchiale di Santa Margherita d'An tiochia, (foto a lato), edificata verso il 1318 e più volte manomessa nei secoli successivi, su un roccione circondato per tré quarti dal mare. Della primitiva architettura romanica conserva l'abside con il presbi terio coperto da cupola e le colonne che sostengono arcate a tutto sesto; imponente il campanile ottago nale, alto 40 metri. La spiaggia. | E' una piccola insenatura su cui si affac 1 ciano le case del borgo, non ancora invase dalla chiassosa edilizia moderna. Sulle costa si apre un'ampia e profonda grotta l'Antro del Diavolo, che fora, al livello de mare, tutta Vernazza e le cui pareti nude e tetri gli abitanti del luogo hanno popo lato di personaggi fantastici. Il Porticciolo. Sulla proda del mare, al centro del pae se, si apre una piazzola dove vengono is sate le barche da pesca e su cui si apro no vecchi portici, rustiche botteghe, ove ancora, sulla porta, resta il banco di pie tra per la mescita del vino. Siamo infatti nella patria deilo « sciacchetrà », un pre , giato vino bianco, tra i più famosi delle I Cinque Terre. Una vista stupenda del piccolo promon torio, su cui si trova appollaiato il pae se: incrostato alla nuda roccia a picco sul mare, sembra una prora di nave at taccata dai marosi.
Monterosso
Monterosso, tranquilla località balneare e di soggiorno, affacciata su una breve insenatura, è il centro maggiore delle Cin que Terre, importante, oltre che per la produzione dell'ottimo vino, anche per la pesca delle acciughe e del tonno. Dalla sua spiaggia di sabbia e ghiaia si gode un magnifico panora ma su un gran tratto di litorale: da un lato la scoscesa Punta del Mesco, dominata dalle rovine dell'abbazia di S. Antonio, dall'altro la ripida costa ammantata di viti. Il porticciolo. Una mulattiera conduce da Monterosso al Santuario della Madonna di Soviore, con siderato il più antico di tutta la Riviera. Eretto in bellissima posizione, da cui la vista spazia, oltre l'immensità dell'azzur ro mare, fino alle lontane isole della Corsica, di Capraia, e di Gorgona, ha re mote origini che risalirebbero, secondo la tradizione, all'invasione longobarda di Ro tari: in questo luogo si sarebbero rifugiate le genti scampate ai Longobardi e che avrebbero poi fondato Monterosso. Panorama di Monterosso E' l'unico villaggio dell'intera zona che, pur conservando le vecchie variopinte abi tazioni dei pescatori, abbia conseguito un notevole sviluppo turistico: ridenti villet te, giardini, alberghi vanno sorgendo, in numero sempre maggiore, nel moderno quartiere di Fegina, posto leggermente in ^' collina.
Levanto
Rinomato centro turistico e balneare del la Riviera di Levante, largamente frequen tato anche in inverno grazie alla mitezza del suo clima, Levante sorge in un riden te golfo, protetto da un ampio anfiteatro montuoso su cui si trovano numerosi nu clei sparsi. Ha origini molto antiche, risalenti al l'epoca romana: il nucleo originario, che aveva nome Ceula o Cebula, derivò mol to probabilmente da un pagus romano che sorgeva dove ora si trova la frazio ne di Montale. Comune di notevole impor tanza già verso il 1165, conserva avanzi della cinta merlata del secolo XIV e di un castello, rifacimento cinquecentesco di un altro preesistente, che domina da una rupe il piccolo porto. Nei dintorni si estraggono marmi rossi e verdi, molto apprezzati per le decorazioni architetto niche. Panorama di Levante e della sua acco ^v:'i 'iente spiaggia sabbiosa. Scorcio panoramico della cittadina e del le rupestri montagne che la circondano. ove il verde dei boschi si fonde con quel lo più scuro e lucente della roccia viva che le conforma.
Bonassola
Bonassola, tranquilla e signorile località di villeggiatura, si trova in fondo ad una piccola insenatura, circondata dal ripidi fianchi dei rilievi, ricoperti dalle consue te fasce a vigneto e uliveto. Numerosi sentieri si snodano tra il verde dei pini e il giallo delle mimose e dei limoni del suo entroterra. Molto suggestiva è la passeggiata alla Madonna della Punta: la piccola cappella, preceduta da un por tico, sorge su una dirupata scogliera, a picco sul mare, da cui si gode una vista molto bella che si estende fino al pro montorio di Portofino. Panorama dell'abitato, che la ferrovia se para dalla spiaggia L'ampia spiaggia arenosa di Bonassola, « il cui golfo è ricco di solitàrie, incantevo li insenature.
Deiva Marina
Deiva Marina, che chiude la provincia della Spezia, è una stazione di soggiorno molto raccolta, la località ideale per chi vuole trascorrere vacanze tranquille e ri posanti. La spiaggia di sabbia e ghiaia si distende, ampia presso lo sbocco del torrente Dei va, sotto il tracciato della ferrovia ora abbandonato. Qualche centinaio di metri a monte della spiaggia sorge il paese, che conserva una torre quadrata in pietra del XV se colo, mentre le rovine di un'altra, a pianta circolare, si trovano presso il mare. Colli ricoperti di castagni, ulivi e pinete racchiudono il paese, giungendo in alcuni punti fino alla riva. Una strada stretta e tortuosa, con lunghe gallerie, collega Dei va con altri noti centri della Riviera. Panorama di Deiva Marina, con larga vi sta sul mare. Il lungomare.
Moneglia
E' l'ultima tappa del nostro itinerario lun go la Riviera di Levante. Situata nel mez zo di una pittoresca insenatura delimitata da Punta Moneglia e da Punta Rispo, cir condata da colli ammantati di boschi e soprattutto di uliveti, Moneglia è un gra zioso centro balneare, con belle spiag ge sabbiose e scogliere strapiombanti in acque limpidissime, dove si può pratica re la pesca subacquea. Ai lati del borgo sorgono, su due dirupi, il castello di Monleone e quello di Villa franca, costruiti nel XII secolo dai Ge novesi, al cui fianco Moneglia partecipò alla battaglia della Meloria nel 1284. A ricordo di quella vittoria, sono conservati nei pressi della Chiesa medioevale di San ta Croce un altorilievo marmoreo ( 1290 commemorante la distruzione i Porto di Pisa e due maglie della cat( di quel porto, qui portate come trofeo dai vincitori.